
Come prevedibile, considerata l’evoluzione di inizio anno, il mercato dei mutui italiani continua a evolversi in senso favorevole per i mutui a tasso fisso, divenuti sempre più convenienti rispetto alle loro controparti a tassi indicizzati all’Euribor.
Si tratta, a ben vedere, di un’evoluzione tutt’altro che inattesa: il gap tra i mutui a tasso fisso e quelli a tasso variabile si è formato negli scorsi mesi in modo sempre più consistente, dimostrando che i mutui a tasso fisso hanno beneficiato più rapidamente delle scelte di politica monetaria delle banche centrali, che hanno cercato di contenere l’incremento dell’inflazione.
È in tale scenario che l’IRS – il parametro su cui vengono calcolati i tassi finiti dei mutui a tasso fisso – ha iniziato a scendere, muovendosi ben prima dell’Euribor, il parametro a cui invece sono indicizzati i mutui a tasso variabile, che si è invece dimostrato ben più timido nel perdere quota, probabilmente in attesa che la BCE ufficializzi il taglio dei tassi ufficiali di riferimento.
Insomma, i tassi fissi si sono fatti sempre più convenienti, garantendo un buono sconto rispetto all’Euribor. Non è certo la prima volta che si determina questa situazione, ma a sorprendere è la durata di tale situazione, che continua a protrarsi mese dopo mese, assumendo livelli record. Non è dunque un caso che i mutuatari abbiano colto l’opportunità di congelare le condizioni del proprio mutuo optando per i mutui a tasso fisso con una prevalenza del 96,5% nell’ultimo trimestre.
Quanto si risparmia con un mutuo a tasso fisso
Per rendersi conto di quanto possa essere rilevante il risparmio determinato dal minore costo medio dei mutui a tasso fisso oggi, si può ricorrere al recente report di Mutuionline, secondo cui lo spread medio tra i mutui a tasso fisso e variabile a 20 e 30 anni è di 164 punti base. In termini più pratici, Il tasso di interesse variabile medio è pari al 4,93%, mentre quello a tasso fisso è pari al 3,29%, in linea con i dati storici.
Ne deriva che adesso il costo del mutuo a tasso fisso è sensibilmente inferiore a quello del variabile, soprattutto se si può optare per un mutuo green, il finanziamentodestinato alle operazioni su immobili ad elevata classe energetica. In questo caso, infatti, il tasso è su livelli prossimi alla metà di quelli variabili (2,55%), al di sotto della media storica.
Da quanto sopra, è facile trarre qualche rapida conclusione: chi vuole oggi acquistare un appartamento ha maggiore convenienza a farlo con i mutui a tasso fisso. Una buona opportunità potrebbe poi essere estesa anche nei confronti di coloro che hanno già un mutuo in fase di rimborso. Se infatti l’hanno sottoscritto a tasso di interesse variabile o a tasso fisso superiore al 3,5%, potrebbero trovare convenienza a trasferire il proprio finanziamento in un altro istituto di credito approfittando delle surroghe.
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